lunedì 31 gennaio 2011

Intervista

Da "Resto di Sasso" del mese di febbraio 2011

Alcuni di voi li hanno già visti in scena al Premio Nik Novecento lo scorso marzo o a Pieve del Pino in settembre con il loro spettacolo “Assurdo non troppo” o ancora in giro per la provincia a supportare con le loro voci le presentazioni dell’ultimo libro di Roberto Carboni. Sono “I Megli”, compagnia teatrale minima formata da Michele Davalli e Delia Sebelin, attori e autori poliedrici ed imprevedibili, che la nostra redazione ha incontrato per una breve intervista.

Nome

Michele: Michele, ma se preferite potete chiamarmi Michele.

Delia: Delia. Non per Delia Scala ma perché era il nome di mia nonna materna.

Età

M. A breve festeggerò il settimo anniversario del mio quarantesimo compleanno.

D. Trentotto a febbraio. E non tornerei agli anni dell’adolescenza manco se mi pagassero: mi diverto molto più adesso di allora, sono molto più innamorata adesso di allora, faccio molte più cose e… sono molto più bambina!

Provenienza

M. Per venire qui ho preso l’autostrada, poi la nuova Porrettana, ho fatto la rotonda, il ponte e poi un’altra rotonda… Direi quindi che provengo da sud – ovest con rispetto parlando.

D. Dipende: se uso il motorino o se vengo a piedi. Le strade sono tante, milioni di milioni.

Come si è formato il duo?

M. In realtà non siamo un duo, siamo molti di più, una dozzina almeno… ci assomigliamo a coppie, ma non siamo parenti. Ci presentiamo a due alla volta così, per stancarci meno.

D. A volte anche da soli, perché se si sta sempre insieme alla fine ci si molla.

Avete deciso di chiamarvi "I Megli", perché?

M. Perché siamo I Megli presenti sulla piazza, ma anche sul viale, sul vicolo, sulla via normale e ferrata.

D. Beh, I Peggi non era molto invitante…

Se vi si chiede che genere di teatro fate, che genere di teatro fate?

M. Senza offesa per nessuno, è quello che mi chiedo anch’io: che genere di teatro facciamo? Visto che qui con me c’è Delia chiediamolo a lei: secondo te che genere di teatro facciamo e soprattutto facciamo teatro?

D. Teatro lo lasciamo fare a chi lo sa fare. Noi ci divertiamo e basta e speriamo che la gente che ci guarda si diverta almeno un poco di quanto ci divertiamo noi.

Come nasce un vostro spettacolo?

M. Ci mandiamo tantissime mail con idee, spunti, bozze, rimanendo ognuno a casa propria. Quando pensiamo di avere un po’ di materiale, ci incontriamo e lo leggiamo. I pezzi che “resistono” vengono smantellati, rielaborati, svecchiati, ristrutturati tutto rigorosamente senza fattura.

D. Mamma mia, detto così sembra una cosa da paura. Insomma, ci troviamo, leggiamo e… spariamo ciò che ci viene in mente. Poi, tutto dentro un pentolone e… la minestra è pronta. Sempre al dente.

Progetti attuali e futuri?

M. Promuovere il nostro spettacolo “Assurdo non troppo”, proseguire nella collaborazione con Roberto Carboni e poi Hollywood, un paio di premi Oscar, un David di Donatello e per finire un Leone d’oro alla carriera senza escludere una medaglia olimpica e una Champions League.

D. Sopravvivere… con gusto.

Cosa vi piace e cosa odiate del teatro?

M. Mi piace andare a teatro che è molto meglio rispetto al fatto che sia il teatro ad andare da me perché non saprei proprio dove metterlo e avrei paura di cadere nella buca del suggeritore. Mi piace molto vedere tra il pubblico quelli che quando non gradiscono lo spettacolo chiedono alla moglie di passargli il telecomando. Invece odio dover pagare il biglietto ai nostri spettacoli, perché sono meglio nella locandina che dal vivo.

D. Non mi piace lo spettacolo che fa soffrire. Che sia cinema o teatro non cambia: si soffre già abbastanza nella vita, perché devo pure andare a vedere qualcosa che mi fa star male? C’è bisogno di star bene. E si può far ridere e riflettere insieme.

A parte l'attività teatrale di cosa vi occupate?

M. Da 15 anni sono agente segreto, così segreto che non lo sa nessuno, io stesso l’ho scoperto stamattina. In estate ho un chiosco di piadina al mercato di Katmandu.

D. E io servo la piadina ai tavoli…

Pregi e difetti del vostro compagno?

M. Delia è determinata, precisa, volitiva. In quanto donna, i difetti li potete immaginare, ma il suo peculiare è quello di diventare inavvicinabile un’ora prima degli spettacoli.

D. Anche Michele è preciso. La cosa che mi piace di lui è che quando dice una cosa poi la fa sul serio. Insomma, non lascia le cose a metà. Per i difetti… mi ha detto di dirti che è bello da dar fastidio.

Saluto “I Megli” un po’ disorientata dalle loro risposte, strappandogli la promessa di essere sul palco del premio Nik Novecento anche quest’anno.

In ogni modo Vi invito ad andare sul loro blog: imegli.blogspot.com per essere aggiornati sulle loro date e a cercare su youtube i video dei loro spettacoli.

mercoledì 12 gennaio 2011

Anno nuovo

Eccoci di nuovo in pista.
Insieme a Patrizia Bottura e a Claudio Brizi presenteremo "Per i buoni sentimenti rivolgetevi altrove" di Roberto Carboni:

il 21 gennaio alle ore 21 alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno (Bo)

il 9 febbraio alle ore 18 allo spazio Eureka della Libreria Coop al Centro Lame di Bologna.